All'inferno, girone degli accidiosi

27.05.2025

C'è poco da fare, omofoba è omofoba. E pure antislamica e antisemita. Se non fosse anche parecchio anticlericale, visto che su papi e cardinali ne dice di tutti i colori, si direbbe scritta nel Medioevo.

A pensarci bene la Divina Commedia è stata davvero scritta in quel periodo, ad eccezione (forse) di quella di un comitato di studiosi collegato all'Onu, che ha invitato le scuole occidentali a bandire l'opera di Dante, o per lo meno di studiarla solo in versione censurata.

Probabilmente tale comitato crede che tutta la letteratura mondiale sia stata scritta negli ultimi vent'anni; in effetti un libro posteriore che descrivesse Maometto tra le fiamme infernali e dilaniato dal mento all'inguine e affermasse che gli omosessuali devono essere investiti da una pioggia di fuoco, non sarebbe indicatissimo per i programmi scolastici, altrimenti da un pezzo si studierebbe la letteratura italiana sulle prediche di Radio Maria.

Qualcuno però dovrebbe avvertire il comitato che nel Medioevo tutti in Europa e in buona parte delle terre emerse la pensavano più o meno come Dante. Nella Firenze del 1200 c'erano un po' meno gay-bar e ristoranti halal di quanti ce ne sono oggi, e se nella Divina Commedia non c'è una donna che guida una macchina, non è per antifemminismo ma perché all'epoca le macchine non esistevano. Era un'epoca politicamente scorretta, come tutta la storia dell'umanità, da quando l'imperfetta umanità ha cominciato a raccontarla.

Se dovessimo espellere dai programmi di letteratura tutte le opere che insultano questa o quella minoranza, l'unica poesia studiabile sarebbe "trenta dì conta novembre con april, giugno e settembre" previa censura del verso "di ventotto ce n'è uno" per non discriminare il povero febbraio che ha meno giorni degli altri. Praticamente non esiste letteratura non misogina fino alle soglie della seconda guerra mondiale.

I poemi omerici sono una gara di stupri, sgozzamenti e insulti fra etnie; nell'Eneide non c'è nemmeno un trans, a meno di non considerare tale l'indovino Tiresia, che fra l'altro sta nell'Ade anziché occupare una prestigiosa carica pubblica.

Per Petrarca Laura è "colei che sola a me par donna", e allora le altre cosa sono? Questa è discriminazione, ser Francesco, quindi fuori dai programmi scolastici.

Nella Novella dei tre anelli del Decamerone, ai tre monoteismi viene attribuita pari dignità: ma perché non una parola buona per il buddismo o per l'induismo? Meglio accantonare anche Boccaccio.

Riccardo III è gobbo, Shylock è ebreo, Otello è nero, e finiscono tutti malissimo: ci siamo giocati pure Shakespeare.

Ne I promessi sposi non c'è uno spagnolo simpatico: al bando Manzoni ispanofobo.

Foscolo è un ottuso mandrillo che ama le donne solo per la loro bellezza: buttiamo via pure lui.

Leopardi immagina Silvia "all'opre femminili intenta" (mentre lui, maschio, si dedicava agli studi leggiadri) e per di più "assai contenta", senza nemmeno un anelito di emancipazione. Caro Giacomino, devi uscire anche tu dai programmi scolastici.

Siccome non riusciamo a sradicare l'omofobia, il sessismo e il razzismo nell'attualità, cerchiamo di bonificare il passato, come se i gay fossero vittime di Dante e non degli omofobi che incontrano tutti i giorni, in famiglia, per strada, a scuola o in chiesa.

È la cultura del piagnisteo, sempre in cerca di risarcimenti per torti antichi, in modo da rimandare l'arduo confronto con il presente. Sono sicuro che il Sommo Poeta non ci penserebbe due volte a collocare il comitato di studiosi nel quinto cerchio dell'inferno, quello degli accidiosi.