Il re della savana

In un angolo oscuro dell'ecosistema digitale, prospera una creatura mitologica dell'era moderna: il leone da tastiera.
Ferocissimo, invisibile e soprattutto comodamente seduto in pantofole, questo predatore domina la sua giungla con ruggiti impavidi che nessuno ha mai sentito dal vivo.
Il leone da tastiera (nome scientifico: Homo frustratus digitalis) si distingue per alcune caratteristiche: finché c'è una tastiera tra loro e il mondo, non temono nulla; in presenza fisica, mutano in erbivori silenziosi con la postura della pianta d'appartamento.
Sono esperti in tutto: virologi durante una pandemia, costituzionalisti durante le elezioni, allenatori durante i mondiali. Hanno una loro grammatica opzionale: «6 un' idiota» lo scrivono con due errori in tre parole, ma la punteggiatura la usano solo per minacciare: «Ti trovo.!!!»
L'immagine del loro profilo varia dal teschio fiammeggiante a un gatto obeso. Perché niente incute più timore del viso di un gatto con lo sguardo torvo.
Il leone da tastiera non discute, assale. La sua arma preferita è la maiuscola, l'equivalente tipografico di un rutto. Ogni parere divergente è una dichiarazione di guerra. Se dici «mi piace la pizza con l'ananas», ti accusa di essere comunista, massone e colpevole del riscaldamento globale.
Vive ovunque ci sia una sezione commenti: sotto articoli che non ha letto, post che non ha capito e video che non ha guardato oltre il titolo. Lo trovi a spargere sentenze sotto un post di beneficenza («tutti ladri!») o a insultare una cantante tredicenne perché «non sa cantare come Freddie Mercury». Il loro motto è: «non mi interessa, ma dico la mia lo stesso».
Il leone da tastiera, se avvicinato dal vivo, assume la forma del «ma io scherzavo». Di fronte a un confronto vero, diventa più pacato di un cucciolo di bradipo, ma nel sicuro habitat del web, torna ad essere il feroce giustiziere, giurando vendetta contro chiunque osi dissentire.
I leoni da tastiera sono una specie in estinzione? Purtroppo no. Ma non disperiamo: ogni tanto uno di loro scopre il tasto "spegni" e si ricorda che là fuori c'è un mondo dove l'opinione va argomentata, dove le parole hanno conseguenze e dove nessuno ti prende sul serio se scrivi «FAI SCHIFO!!!1!» sotto la foto di un tramonto.
Nel frattempo continuiamo ad osservarli da lontano, come si fa con gli animali allo zoo, e ogni tanto premiamo quel magico bottone chiamato "blocca utente", perché anche la savana ha bisogno di pulizia.